venerdì 15 marzo 2013

Il senso di solitudine


Tu non puoi essere altro che te stesso.
Allora rilassati.
L’esistenza ha bisogno di te così come sei.

-Osho-



A molti di noi capita di sentirsi soli, abbandonati dagli altri, trattati con superficialità, esclusi. Può accadere a tutte le età e per i motivi più disparati. Solo che spesso questo causa forte malessere e non ci si sente bene, spesso purtroppo finendo con il credere che siamo noi a interpretare male la vita e gli episodi che ci accadono e per tale ragione ci colpevolizziamo in eccessiva misura. Tutto intorno poi sembra  non rimarcare altro che la nostra incapacità di sentirci bene. Magari parenti, amici e spesso persino i terapeuti si mettono a dirti che vedi le cose dall'angolatura sbagliata e che dovresti cambiare prospettiva e partono con la storia degli occhiali neri che distorcono la vita. 
To cuddle
Il guaio è che come ho sottolineato nel post "Attento agli imperativi!" , il modo di dire queste cose spesso può far sentire la persona ancora più sbagliata portandola a creare un ulteriore conflitto con sé stessa, ossia giungendo ad aggravare il problema! Se ad una persona che viene a chiedere aiuto perché sta male, le diciamo che sbaglia, come volete che si senta? Ovviamente peggio! Anzi, in questo modo non si fa altro che contribuire ancor di più a far nascere una sorta di odio per sé stessi, per i propri stati d'animo e i propri pensieri, considerati sempre di più sbagliati e da cambiare! Io credo che non ci sia niente di peggio che il sentirsi internamente sbagliati, ritenere che i nostri pensieri ed emozioni non vadano bene e cominciare ad agire di conseguenza come se questa realtà fosse vera. Così in realtà per un normalissimo senso di solitudine, si può finire a stare molto molto peggio, purtroppo, se la cosa diventa un problema e viene considerata come una cosa sbagliata.

Sono cosciente che amici, familiari e terapeuti dicano le cose a fin di bene, ma mi preme di sottolineare che ogni emozione che senti ha un suo perché! Se è lì c'è un motivo e nessuno, NESSUNO, ha il diritto di dirti cosa dovresti pensare o sentire "di giusto".  Quello che senti o pensi ha i suoi motivi assolutamente leciti nella tua esperienza; cercare di esercitare un controllo non serve a niente. I pensieri e le emozioni devono essere liberi di salire così come sono. L'azione invece è un'altra cosa, l'azione è quello che conta. Tu puoi sentirti solo e decidere di vedere degli amici, oppure, farne un problema e rinchiuderti in te stesso isolandoti. 
Dunque come agire? Che fare quando non si ha voglia di niente se non soltanto di rinchiudersi in camera a piangere disperatamente a giornate intere? 
Piangi pure e sfogati, sì hai capito bene, non ti chiedo di forzarti ad uscire immediatamente quando sei nel pieno dell'emozione. Capita a tutti di non voler uscire qualche volta, che male c'è? Anzi, metti pure anche una musica che ti faccia sentire solo a malinconico, prendi carta e penna e scrivi, scrivi tutto quello che ti passa per la mente, non ti preoccupare di scrivere cose negative, anzi accentua ancora di più il catastrofismo della situazione e continua fino a che l'emozione e i pensieri non si saranno smorzati. A quel punto è il momento di agire, appena puoi esci di nuovo, frequenta persone, corsi, e godi di tutta la compagnia che vuoi.  Se non hai nessuna musica che pensi faccia al caso, te ne suggerisco una io qui.


 


Forse, ti starai chiedendo come mai ti stia domandando di fare una cosa simile. Io non vorrei svelartelo troppo presto, prima che tu lo abbia sperimentato, poiché ricorda, si impara prima di tutto dall'esperienza prima che dalle belle teorie! Ti dico solo che le nostre emozioni sono come acqua, essa deve scorrere per non ristagnare. Agisci il positivo e lascia che le emozioni negative scorrano senza metterle in pratica, senza seguirle. Vedrai la tua vita diventerà sempre più positiva. So che su due piedi questo sembra troppo lontano, ma l'abitudine si forma solo con la ripetizione quotidiana di certi modi di fare.
Agisci ogni giorno cose costruttive e positive, la felicità, l'amore per la vita, la gioia di vivere, la solidarietà, gioisci della compagnia e lascia che le emozioni negative arrivino e che se ne vadano così come sono venute, sfogandole, dandole la loro ragione di esistere, trovando loro uno spazio nella tua vita. Reprimerle, rifiutarsi di immergersi in queste sensazioni è la cosa peggiore che puoi fare verso te stesso, perché rifiuti di sentire una tua parte, che esiste per un motivo, non per farti un dispetto. Sperimentalo e vedrai. La solitudine è solo passeggera, ricordalo!

Un abbraccio a tutti!

Grazie!