domenica 16 dicembre 2012

Agisci per essere, continua ad agire per continuare ad essere: l'importanza del "come se"




Qualsiasi meditazione, qualsiasi esercizio psicologico, qualsiasi progetto di evoluzione non potrà trovare compimento se non viene affiancato da azioni. Le intenzioni non sono sufficienti a far sentire una persona realizzata e soddisfatta. Gli intenti se non sono uniti all'azione non porteranno risultati, così come,  un'azione vuota, priva di intenti, fatta per dovere, agita in modo passivo, porterà solo ad esiti negativi, questi ultimi forse ancora più gravi dei primi.
Lavorare su sé stessi, condursi verso uno stato di benessere, significa sia pensare che agire, entrambe le cose sono indispensabili.

A tal proposito è necessario comprendere una cosa molto importante: agire un pensiero, significa approvarlo, validarlo, renderlo concreto e quindi una verità. In altre parole se io agisco un pensiero di inadeguatezza e mi isolo, rendo ancor più vera e valida la mia inadeguatezza ai miei stessi occhi, se io agisco un pensiero di amore per me stesso,  confermo alla mia mente che sono una persona che in quell'occasione si è amata. Tale conferma ripetuta più volte diventa una verità automatica. Questo è il motivo per cui le azioni rivestono così tanta importanza.

Quello dell'azione è un problema molto attuale specialmente in Italia. Le difficoltà nel trovare un lavoro, affossano sempre di più le persone nell'inattività, poiché senza lavoro non si può neppure spendere e quindi è molto più difficile dedicarci ad attività e svaghi. Molte persone finiscono quindi con il passare le loro giornate in casa passando dalla tv al computer, dal letto alla cucina e, con il susseguirsi dei giorni, di giornate in questo modo, altre cose cominciano a perdere di valore, tutto sembra svuotarsi di senso, sembra che ogni attività diventi ogni giorno più difficile da compiere.

Di contro però va sottolineato che la società occidentale ha sempre esaltato l'azione, con gli esiti positivi di cui noi tutti ci possiamo giovare quotidianamente, ma tale importanza è stata forse fin troppo forte. Il messaggio da cui siamo bombardati costantemente è "AGISCI", ma questo si tramuta velocemente in "DEVI AGIRE": devi farti una posizione, devi avere una vita avventurosa, devi essere pieno di interessi, devi fare soldi, devi lavorare tanto, devi, devi e ancora devi. Questo è il motivo per cui molte persone collassano sotto una tale pressione e finiscono in stati di malessere, inadeguatezza, insicurezza più o meno forti. La situazione si fa ancora più grave quando si va ad agire cose per "dovere morale": parole pericolosissime usate purtroppo molto spesso da persone di potere. Non voglio addentrarmi oltre questo argomento, ma basti dire che sotto queste parole si può legittimare qualsiasi cosa, anche le più orribili, come le crociate, la caccia alle streghe e agli omosessuali e le persecuzioni xenofobe. Qualsiasi cosa può diventare un dovere morale, anche la repressione di sé stessi. Fate molta attenzione, sicuramente la società vi ha fatto assorbire questa pericolosa nozione, se ne siete consapevoli, pensateci bene prima di agire un pensiero in questa direzione.

Ma torniamo all'argomento principale del post. Come possiamo cominciare a confermare a sé stessi, grazie all'azione, che siamo persone meritevoli, capaci, con un grande potenziale? Per questo ci viene in aiuto lo strumento del "come se".
"Come se" significa  cominciare ad agire piccolissime cose, dettagli, minuzie, come se tu fossi quella persona che hai sempre immaginato di essere, come se tu possedessi quelle doti che avresti sempre voluto possedere. È molto importante agire piccole cose "come se" foste la persona che avreste sempre desiderato essere, quella persona che sognate quando fate gli esercizi di scrittura immaginativa.
Se nei tuoi sogni sei una persona estroversa che riesce a parlare con tutti, fai un semplice esperimento, prova ad agire un poco come se tu riuscissi a interloquire benissimo con tutti quanti, non sono necessarie grandi cose, ma piccoli, piccolissimi passi, come per esempio chiedere l'ora, o domandare tra quanto arriva l'autobus o cose del genere. Se ti rivolgi alle persone con gentilezza forse ti accorgerai che raramente le persone si rifiuteranno di risponderti, o ti risponderanno con un no secco.
Prova soltanto a farti una domanda nel corso della giornata: che cosa farebbe il mio io ideale in questa situazione? Già soltanto porsi in questa prospettiva apre il pensiero verso la soluzione, anziché finire affossati nel problema; se poi tramutiamo in azione questi pensieri, il nostro io ideale diverrà sempre più realtà in un circolo virtuoso di soddisfazioni e benessere. Ricordatevi che la cosa più importante è che stiate bene.
Questa semplice pratica ha un potere sensazionale, fortissimo, capace di far ribaltare molti stati di malessere che apparivano alla persona senza speranza.  Non cercate però di strafare, lo so che il vostro obiettivo è stare bene il prima possibile, ma proprio per questo dovrete procedere a piccoli passi: "andare piano per arrivare prima".

Questo procedimento si può applicare a moltissimi casi come insicurezza, paura, senso di inadeguatezza e anche in casi gravi: agire per piccolissimi passi ciò che fa stare bene, porta ad un rapido miglioramento della situazione. Il primo problema spesso è proprio accettare di dover compiere piccoli passi, si ha sempre tutti fretta di correre e per questo ci si forza a compiere azioni troppo grandi, spinti spesso dai cattivi consigli del "devi agire". L'azione è importantissima, ma la prima azione che bisogna imparare a mettere in pratica è l'amore e il rispetto per se stessi, per i propri tempi, per i propri gusti. Cominciamo dunque da questo, immaginiamoci come ci tratteremo se fossimo fuori dai nostri soliti meccanismi e mettiamolo in pratica per piccolissimi steps. Possiamo concederci qualcosa di piacevole e coccolante, valorizzare un poco il nostro aspetto fisico, o semplicemente mettere in ordine l'ambiente in cui viviamo, piccole cose, ma che sommate insieme fanno molta, moltissima differenza. Non dobbiamo farlo per dovere, altrimenti continueremo a confermare che la vita per noi è solo un dovere, dobbiamo farlo per mettere in pratica la vita ideale che vorremmo. Il dovere è una componente importante, utile, da non demonizzare, ma ovviamente in questa sede si parla di un eccesso di dovere per cose che apparterrebbero al dominio del piacere, come uscire, fare l'amore, avere interessi.

Se siete senza lavoro e vi siete ritrovati nella condizione descritta sopra, ponetevi lo stesso quesito: che cosa farei se questa fosse una situazione positiva? Potrebbero saltare fuori modi di cercare lavoro  a cui ancora non avevate pensato o magari potreste scoprire che avere così tanto tempo a disposizione può diventare una risorsa, basta iniziare ad agire "come se" fosse proprio così! Non importa crederci da subito, sperimentatelo semplicemente.

Grazie a tutti!!

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